“Rimedi della nonna” per stimolare il travaglio

  Se la data presunta è arrivata ed ancora non è successo nulla, puoi tentare di stimolare il travaglio seguendo un classico “rimedio della nonna”: tre o quattro cucchiai di olio di ricino. Presi al mattino dovrebbero fare miracoli! L’antica cura desunta dalla medicina popolare è certificata da Volker Zahn, professore di ginecologia specializzato in […]

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Se la data presunta è arrivata ed ancora non è successo nulla, puoi tentare di stimolare il travaglio seguendo un classico “rimedio della nonna”: tre o quattro cucchiai di olio di ricino. Presi al mattino dovrebbero fare miracoli! L’antica cura desunta dalla medicina popolare è certificata da Volker Zahn, professore di ginecologia specializzato in medicina prenatale, medicina clinica e scienze dell’alimentazione. Tra gli altri metodi naturali da lui suggeriti vi è la stimolazione dei capezzoli tramite massaggio e suzione, che provoca di riflesso le contrazioni uterine, ed un rapporto sessuale prudente, poiché, come certifica il Dott. Volker “le prostaglandine contenute nel seme maschile provocano lievi contrazioni uterine e possono determinare il rilassamento e l’accorciamento del collo dell’utero”[1]. Possono avere lo stesso effetto: dei bagni caldi rilassanti facendo attenzione alla temperatura dell’acqua -l’acqua troppo calda, infatti, può causare una situazione di stress al bambino- un viaggio in auto lungo strade dissestate, un’irrigazione intestinale. Quest’ultima stimola la muscolatura liscia dell’intestino che interagisce con la muscolatura dell’utero, anch’essa liscia, contribuendo oltre che all’espulsione delle feci all’induzione del travaglio. L’ostetrica tedesca Ilona Schwagerl [2] consiglia per l’irrigazione l’impiego di un infuso ai fiori di tiglio nel caso d’inerzia uterina primaria, ossia quando il travaglio non parte, mentre suggerisce un infusi di fiori di achillea, foglie di rovo e di lampone, verbena, cumino, assenzio e alchemilla in parti uguali (4 cucchiai) in caso d’inerzia secondaria, ossia quando le contrazioni si attenuano. Se hai superato il termine di una settimana, invece, il Prof. Zahn consiglia un breve digiuno di un paio di giorni: eccezionale metodo disintossicante e depurativo della medicina naturale. Il successo di questo metodo d’induzione al travaglio, che non può danneggiare il feto se praticato dopo una settimana dalla data presunta, è confermato per quattro donne su cinque. Dunque, prima di passare all’ossitocina, qualche tentativo si può fare e, se siete rilassate,” ciò che deve accadere accadrà!

 



[1] R. e M Dalke, V. Zahn, La virta che nasce, 2004 Tecniche Nuove, Milano, pag.128

[2] I.Schwagerl, Geburt in Geborgenheit und Wurde

 

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