Pratiche Maya e Azteche in gravidanza

  Girando tra le rovine di Tikal, il più esteso e meglio conservato sito Maya del Guatemala, ci siamo imbattuti in una piccola struttura circolare in pietra calcarea, denominata Temazcal. Il luogo era utilizzato dalle popolazioni indigene del Mesoamerica, sia Maya che Azteche, per la cura e la guarigione della maggior parte delle patologie compreso […]

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Girando tra le rovine di Tikal, il più esteso e meglio conservato sito Maya del Guatemala, ci siamo imbattuti in una piccola struttura circolare in pietra calcarea, denominata Temazcal. Il luogo era utilizzato dalle popolazioni indigene del Mesoamerica, sia Maya che Azteche, per la cura e la guarigione della maggior parte delle patologie compreso la gravidanza ed il parto: una praticata terapeutica tutt’oggi viva in molte parti del Messico e del Guatemala. Temazcal significa, in lingua azteca, “casa del vapore” e si caratterizza per essere un luogo di guarigione del corpo e dell’anima. Nella sua costruzione e per il modo in cui viene usato riflette la concezione  cosmologica antica. La sua forma circolare rappresenta la Madre Terra che viene fecondata dal Padre Sole: per questo il fuoco che scalda le pietre si trova ad est dove sorge la luce che penetra la terra. La porta attraverso cui i bagnanti entrano ed escono è orientata verso sud, “la  Via dei morti” che comincia con la nascita e termina all’altra estremità con la morte, alla parte destra del sole. In esso si trovano tutti gli elementi -terra, vento, acqua, fuoco – attraverso il cui movimento la vita si manifesta costantemente. Le differente temperature presenti all’interno del Temazcal, più alte nella parte superiore della capanna e costantemente regolate dalla Temazcalera a seconda delle necessità del paziente, riflettono i differenti livelli dei cieli presenti nella cosmologia indigena. Secondo la tradizione Maya ed Azteca, entrare nel Temazcal significa tornare nell’utero materno: manifestazione microcosmica di quello universale di Temazcaltoci, madre degli dei, interessata alla salute dei bambini, che ci riceve nel suo utero  per curarci dai mali fisici e spirituali. Il Dott. Horacio Rojas Alba, dell'Istituto Messicano di Medicina Tradizionale di Tlahuilli, paragona il Temazcal all’utero: “entrando in questo spazio caldo, scuro ed umido tagliamo i contatti con il mondo esterno, dandoci una possibilità di guardarci dentro e ritrovare noi stessi. La nostra ri-uscita da questa apertura stretta rappresenta la nostra rinascita dall’oscurità e dal silenzio dell'utero”. Se ciò vale in qualsiasi momento della vita, praticare il Temazcal in gravidanza o subito dopo il parto favorisce una trasformazione già in atto: la nascita della madre oltre a quella del bambino. Personalmente, la gravidanza e la maternità mi hanno dato l’occasione per entrare in contatto con potenzialità dimenticate e con quella parte di me stessa che ha vibrato come manifestazione microcosmica della grande Madre.

Bhakti

 

Per maggiori informazioni sulla pratica del Temazcal puoi leggere l’intervista al Dott. Rojas Alba sul sito ikneomai.jimdo.com

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